La cooperazione nell’economia sociale per un Action Plan italiano

L’AGCI Umbria, all’interno delle azioni promosse dal progetto europeo OBCD – Open Business for Community Development, in particolare in quella inerente alla costruzione ed allo sviluppo dell’Ecosistema Locale, ha ritenuto importante coinvolgere i membri facenti parte dell’Ecosistema Locale Italia OBCD all’incontro che si è tenuto lunedì 24 giugno 2024, presso la Sala di Vibia Sabina e Adriano (Camera di Commercio di Roma) in Piazza di Pietra – Roma, avente come tema “La cooperazione nell’economia sociale per un Action Plan italiano”.

L’evento è stato organizzato dall’Alleanza delle Cooperative Italiane (ACI), costituita da AGCI, LEGACOOP e CONFCOOPERATIVE, in collaborazione con Social Economy Europe e CECOP ed è finalizzato ad analizzare le prospettive dell’economia sociale e ad illustrare le proposte del movimento cooperativo italiano, alla presenza, tra gli altri, di Maria Teresa Bellucci, viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e di Lucia Albano, sottosegretario al ministero dell’Economia e delle Finanze.
Per quel che riguarda l’Ecosistema Italia di OBCD, oltre ad AGCI Umbria sono stati numerosi i partner che hanno partecipato all’evento: la cooperativa BASE 3, l’Università Tor Vergata (con la prof.ssa Natalia Marzia Guzmerotti), l’Associazione di Promozione Sociale Roma Open Lab, il Consorzio Meuccio Ruini Impresa Sociale, AGCI Nazionale, BE VALNERINA e LOCALCARBON ITALIA cooperative di comunità, IT Impresa e Territorio Srl, EFTILIA società
benefit e le cooperative sociali LA SPERANZA di Terni e LUDUS di Roma.

 

 

Il programma dell’evento, di grande profilo politico e istituzionale, ha permesso ai membri dell’Ecosistema Locale Italia partecipanti di poter approfondire le linee politiche che si stanno definendo, a livello europeo, riguardo all’Economia Sociale ed alla necessità, sempre più impellente, di dotare tutti i Paesi Europei di un’appropriata legislazione in materia. Oltre agli interventi programmati, molto importante e gradita è stata la partecipazione della Ministra Del Lavoro del Governo Spagnolo, Yolanda Dìaz, che ha così espresso l’importanza dell’Economia Sociale all’interno del proprio Paese e per l’Europa intera:
“L’economia del futuro della Spagna, come dell’Europa, non può che essere sociale. L’economia sociale, infatti, ha dimostrato in questi anni di essere un modello fortemente resiliente, inclusivo, partecipato e che mette al centro del suo agire la persone. La Spagna è attualmente l’unico paese europeo che si è dotato di una Piano strategico nazionale sull’Economia Sociale. Conosco il valore, non solo economico, della cooperazione italiana, è un modello a cui guardiamo con estremo interesse. Spero di poter incontrare quanto prima il mio omologo del governo italiano per conoscere le proposte e mettere a punto una strategia comune. Promuoveremo (nell’UE) l’inserimento dell’economia sociale come elemento trasversale nelle politiche industriali, economiche e sociali dell’Unione, mettendo in pratica in tutte le sue dimensioni la raccomandazione del nostro gruppo parlamentare, assicurando una maggiore dotazione finanziaria e un calendario per il Piano d’azione europeo per l’economia sociale.”
Díaz ha infine detto che i ministri europei del Lavoro e degli Affari sociali continueranno a unire le forze per garantire che “l’Economia Sociale diventi un asse strategico nel coordinamento delle politiche di bilancio, economiche e sociali nel quadro del semestre europeo.

Molto apprezzato è stato anche l’intervento di Juan Antonio Pedreño – Presidente SEE (SOCIAL ECONOMY EUROPE), che ha sostenuto, numeri alla mano, che l’economia sociale è un modello di business “che quantitativamente ha la stessa importanza del settore automotive in Europa”. Per Pedreño “è finalmente iniziata una fase piena di sfide in un momento in cui l’Economia Sociale gode di un grande riconoscimento a livello statale e internazionale”. Secondo Pedreño, questo modello di business affronta tre grandi sfide della società europea: “Rafforza le democrazie, facilita la transizione verde e la lotta contro i cambiamenti climatici e riduce le disuguaglianze sociali”.

In definitiva il convegno ha rappresentato un’importante occasione per l’Ecosistema Locale Italia per approfondire cosa sta accadendo a livello internazionale ed europeo e per assumere maggior consapevolezza riguardo al fatto che il lavoro intrapreso grazie al progetto europeo OBCD è coerente con le più recenti e innovative istanze politiche europee e che, pertanto, l’Ecosistema Italia è un prezioso e utile laboratorio di sperimentazione di buone pratiche per la messa in comune di idee innovative e di modelli all’avanguardia che affianchino lo sviluppo del business con le adeguate ricadute sociali ed ambientali.