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La cooperazione nell’economia sociale per un Action Plan italiano

L’AGCI Umbria, all’interno delle azioni promosse dal progetto europeo OBCD – Open Business for Community Development, in particolare in quella inerente alla costruzione ed allo sviluppo dell’Ecosistema Locale, ha ritenuto importante coinvolgere i membri facenti parte dell’Ecosistema Locale Italia OBCD all’incontro che si è tenuto lunedì 24 giugno 2024, presso la Sala di Vibia Sabina e Adriano (Camera di Commercio di Roma) in Piazza di Pietra – Roma, avente come tema “La cooperazione nell’economia sociale per un Action Plan italiano”. L’evento è stato organizzato dall’Alleanza delle Cooperative Italiane (ACI), costituita da AGCI, LEGACOOP e CONFCOOPERATIVE, in collaborazione con Social Economy Europe e CECOP ed è finalizzato ad analizzare le prospettive dell’economia sociale e ad illustrare le proposte del movimento cooperativo italiano, alla presenza, tra gli altri, di Maria Teresa Bellucci, viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e di Lucia Albano, sottosegretario al ministero dell’Economia e delle Finanze. Per quel che riguarda l’Ecosistema Italia di OBCD, oltre ad AGCI Umbria sono stati numerosi i partner che hanno partecipato all’evento: la cooperativa BASE 3, l’Università Tor Vergata (con la prof.ssa Natalia Marzia Guzmerotti), l’Associazione di Promozione Sociale Roma Open Lab, il Consorzio Meuccio Ruini Impresa Sociale, AGCI Nazionale, BE VALNERINA e LOCALCARBON ITALIA cooperative di comunità, IT Impresa e Territorio Srl, EFTILIA società benefit e le cooperative sociali LA SPERANZA di Terni e LUDUS di Roma.     Il programma dell’evento, di grande profilo politico e istituzionale, ha permesso ai membri dell’Ecosistema Locale Italia partecipanti di poter approfondire le linee politiche che si stanno definendo, a livello europeo, riguardo all’Economia Sociale ed alla necessità, sempre più impellente, di dotare tutti i Paesi Europei di un’appropriata legislazione in materia. Oltre agli interventi programmati, molto importante e gradita è stata la partecipazione della Ministra Del Lavoro del Governo Spagnolo, Yolanda Dìaz, che ha così espresso l’importanza dell’Economia Sociale all’interno del proprio Paese e per l’Europa intera: “L’economia del futuro della Spagna, come dell’Europa, non può che essere sociale. L’economia sociale, infatti, ha dimostrato in questi anni di essere un modello fortemente resiliente, inclusivo, partecipato e che mette al centro del suo agire la persone. La Spagna è attualmente l’unico paese europeo che si è dotato di una Piano strategico nazionale sull’Economia Sociale. Conosco il valore, non solo economico, della cooperazione italiana, è un modello a cui guardiamo con estremo interesse. Spero di poter incontrare quanto prima il mio omologo del governo italiano per conoscere le proposte e mettere a punto una strategia comune. Promuoveremo (nell’UE) l’inserimento dell’economia sociale come elemento trasversale nelle politiche industriali, economiche e sociali dell’Unione, mettendo in pratica in tutte le sue dimensioni la raccomandazione del nostro gruppo parlamentare, assicurando una maggiore dotazione finanziaria e un calendario per il Piano d’azione europeo per l’economia sociale.” Díaz ha infine detto che i ministri europei del Lavoro e degli Affari sociali continueranno a unire le forze per garantire che “l’Economia Sociale diventi un asse strategico nel coordinamento delle politiche di bilancio, economiche e sociali nel quadro del semestre europeo. Molto apprezzato è stato anche l’intervento di Juan Antonio Pedreño – Presidente SEE (SOCIAL ECONOMY EUROPE), che ha sostenuto, numeri alla mano, che l’economia sociale è un modello di business “che quantitativamente ha la stessa importanza del settore automotive in Europa”. Per Pedreño “è finalmente iniziata una fase piena di sfide in un momento in cui l’Economia Sociale gode di un grande riconoscimento a livello statale e internazionale”. Secondo Pedreño, questo modello di business affronta tre grandi sfide della società europea: “Rafforza le democrazie, facilita la transizione verde e la lotta contro i cambiamenti climatici e riduce le disuguaglianze sociali”. In definitiva il convegno ha rappresentato un’importante occasione per l’Ecosistema Locale Italia per approfondire cosa sta accadendo a livello internazionale ed europeo e per assumere maggior consapevolezza riguardo al fatto che il lavoro intrapreso grazie al progetto europeo OBCD è coerente con le più recenti e innovative istanze politiche europee e che, pertanto, l’Ecosistema Italia è un prezioso e utile laboratorio di sperimentazione di buone pratiche per la messa in comune di idee innovative e di modelli all’avanguardia che affianchino lo sviluppo del business con le adeguate ricadute sociali ed ambientali.

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Lavoro e benessere – Prevenire e gestire il burnout

L’AGCI Umbria, all’interno delle azioni promosse dal progetto europeo OBCD – Open Business for Community Development, in particolare in quella inerente alla costruzione ed allo sviluppo dell’Ecosistema Locale, ha ritenuto importante coinvolgere le cinque cooperative sociali facenti parte dell’Ecosistema Locale Italia OBCD: – LUDUS SOCIETÀ COOPERATIVA SOCIALE – POLIS SOCIETÀ COOPERATIVA SOCIALE – ITINERA SOCIETÀ COOPERATIVA SOCIALE – GEA SOCIETÀ COOPERATIVA SOCIALE – HERASMUS SOCIETÀ COOPERATIVA SOCIALE nell’incontro che si è tenuto lunedì 6 maggio 2024, presso la sede di CGIL Umbria, in cui si sono approfondite le tematiche inerenti: 1. la prevenzione e 2. la gestione del burnout all’interno dei luoghi di lavoro. L’incontro si inserisce all’interno dell’iniziativa, sostenuta da INAIL Umbria e realizzata da INCA CGIL Perugia, con il supporto di AGCI Umbria e di Legacoop Umbria, denominata “LAVORO E BENESSERE”. Tale progetto è finalizzato a porre in essere azioni di prevenzione e di gestione del burnout all’interno delle imprese, con particolare riferimento alle Imprese Sociali, e consiste in interventi formativi on line di 4 ore, in cui viene sviscerata la problematica del Burn Out all’interno dei luoghi di lavoro.   L’iniziativa è stata patrocinata e finanziata dall’INAIL Umbria, che ha riposto da sempre molta attenzione sulla prevenzione dei rischi psicosociali nel lavoro, chiedendo ad ogni impresa di valutare lo stress lavoro correlato affinché in ogni organizzazione ne sia presente un livello ottimale, tale da essere fonte di stimolo per i lavoratori e non di stress. Una delle possibili conseguenze di un alto livello di stress organizzativo correlato ad una mala gestione del medesimo è il cosiddetto fenomeno del Burnout, presente soprattutto nelle professioni Helper, quali: operatori socio-sanitari, infermieri, medici, assistenti sociali, educatori, insegnanti e in generale le professioni correlate ad una relazione d’aiuto. Gli incontri sono stati tenuti dalla Dott.ssa Valentina Nardi, Psicologa, Psicoterapeuta e Consulente del Lavoro ed hanno coinvolto, tra gli altri, più di 200 socie lavoratrici e soci lavoratori di cooperative sociali aderenti ad AGCI Umbria. Le suddette cooperative sociali coinvolte hanno partecipato in maniera attiva e massiva agli incontri, manifestando un notevole interesse ed un grande apprezzamento per l’approccio utilizzato e per la tematica affrontata, che è di grandissima attualità nelle Imprese Sociali, soprattutto nella presente era post pandemica. L’evento ha previsto i seguenti interventi scientifici: Valentina Nardi – Consulente del Lavoro e Psicologa del lavoro, Responsabile di Progetto per Inca Cgil: La prevenzione dei Rischi Psicosociali realizzata dal partenariato INAIL UMBRIA –INCA CGIL UMBRIA negli anni: sintesi delle esperienze e dei risultati Alessandra Ligi – Direttore Regionale Inail Umbria: Il benessere sui luoghi di lavoro al centro dell’intesa tra Inail Umbria e Inca Cgil Umbria Silvio Ranieri – Segretario Regionale di Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) Umbria: L’esperienza di gestione dei rischi psicosociali nelle Pubbliche Amministrazioni, il ruolo di Anci Umbria Mariella Cleri – Docente a contratto di Psicologia del Lavoro e delle organizzazioni nel Corso di Laurea magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche presso la Facoltà di Medicina dell’Università degli Studi di Perugia: Riconoscere, esprimere, educare la presenza umana nelle esperienze di lavoro: un modello di formazione potenziante Matteo Ronchetti – Ricercatore del laboratorio rischi psicosociali e tutela dei lavoratori vulnerabili – INAIL DIMEILA: Le nuove frontiere della ricerca nella prevenzione dei rischi psicosociali Gli interventi sono stati preceduti dai saluti di Roberto Panico, Coordinatore regionale Inca Cgil Umbria e dei rappresentanti di AGCI (Associazione Generale Cooperative Italiane) Umbria – presente il Presidente Gabriele Nardini -, CONFAPI (Confederazione italiana della piccola e media industria) Umbria e ANCL (Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro) Umbria. Nel corso dell’evento ci sono stati diversi momenti di confronto tra gli utenti e i beneficiari del progetto in questione, in cui sono state approfondite le casistiche reali che investono le Imprese Sociali coinvolte nel progetto e facenti parte dell’Ecosistema Locale italiano: sono state portate diverse testimonianze da parte delle cooperative sociali, che hanno condiviso con tutti i presenti le problematiche relative alle specificità particolari delle professioni di aiuto e del settore Sociale. Molto importante è stato l’intervento della Dott.ssa Anamaria Voicu, della Cooperativa Sociale POLIS di Perugia, che ha posto fortemente l’accento sull’importanza delle azioni di prevenzione e gestione dello stress e del burn out all’interno delle imprese sociali, soprattutto in questo periodo complicato caratterizzato dall’incremento dell’ansia generalizzata, dagli strascichi emotivi e personali derivanti dalla pandemia, dal bombardamento di notizie fortemente ansiogene inerenti i conflitti e le tensioni internazionali, i timori relativi al cambiamento climatico e, non ultime, le difficoltà – specifiche delle cooperative sociali – organizzative, economiche e gestionali insite nell’attuazione e nell’applicazione degli adeguamenti previsti dal rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale delle Cooperative Sociali. Essendo presenti anche altri componenti dell’Ecosistema Locale, il dibattito è stato serrato e costruttivo ed è emersa fortemente l’importanza di tutte le azioni – quali la formazione, il coaching, il counselling – che abbiano come target finale le risorse umane, attraverso l’incremento delle competenze personali – con particolare riferimento alle soft skills -, il miglioramento delle relazioni interpersonali, il ripensamento dei modelli organizzativi verticistici, la corretta gestione dei conflitti, dello stress e delle situazioni di burnout. L’incontro del 6 maggio è stato quindi un momento importante per fare il punto della situazione sulle azioni che possono essere messe in campo per favorire il benessere delle lavoratrici e dei lavoratori all’interno del mondo delle professioni di aiuto organizzate in forma di Impresa Sociale e per rilanciare l’importanza e la valenza socio imprenditoriale di tutto il settore che ricade all’interno di quella che, sempre più a pieno titolo, può definirsi Economia Sociale. Il Presidente di AGCI Umbria, Gabriele Nardini ha espresso viva soddisfazione per la forte attenzione che viene posta dai soggetti istituzionali, quali l’INAIL e l’ANPI, dalle O.O. S.S., dalle Organizzazioni Datoriali e, non di meno, dalle Imprese Sociali stesse, sul miglioramento delle condizioni di lavoro degli operatori sociali e di tutti coloro che operano nell’Economia Sociale. Tale sforzo unitario rientra a pieno titolo nello spirito del progetto europeo OBCD, che si estrinseca in tutte le azioni, poste all’interno ed ai margini dell’Ecosistema Locale italiano, finalizzate a promuovere un modello innovativo

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La Cooperazione Internazionale strumento di Sviluppo 1° Incontro Internazionale 1 – 2 MARZO 2024 – Complesso Museale di S. Francesco – Trevi (PG)

Venerdì 01 e sabato 02 marzo, presso il Complesso Museale di San Francesco a Trevi, si è tenuto il primo incontro internazionale sulle nuove linee di orientamento della Cooperazione Internazionale. L’evento è stato organizzato dalla “FONDAZIONE Social Economic Development ENRICO MATTEI” e prende spunto proprio dal D.L. 161-2023 denominato “PIANO MATTEI”. L’incontro ha visto la partecipazione delle autorità governative italiane ai massimi livelli, tra cui il Ministro Plenipotenziario Giuseppe Fedele (per conto del ViceMinistro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale On. Edmondo Cirielli), il Ministro Plenipotenziario Fabrizio Lobasso, ViceDirettore Generale per la Promozione del Sistema Paese, Direttore Centrale per l’Internazionalizzazione Economica. L’evento ha visto la partecipazione di numerosi ambasciatori del Continente Africano e i rappresentanti delle più importanti Organizzazioni governative e non governative che operano nella cooperazione internazionale. Presenti inoltre i vertici delle istituzioni regionali e locali. AGCI Umbria ha contribuito attivamente alla realizzazione del convegno, in piena collaborazione con la cooperativa di comunità Be Valnerina, che ha curato gli aspetti logistici e di relazione con i numerosissimi soggetti che sono intervenuti. Tra i vari interventi, il Presidente AGCI Umbria Gabriele Nardini ha presentato, sabato 2 marzo mattina, il Piano di Sviluppo Locale che è stato costituito in Umbria grazie all’applicazione delle azioni previste dal Progetto Europeo OPEN BUSINESS. Sono stati presenti all’evento diversi partner del Piano di Sviluppo Locale OBCD in Umbria. Quella dell’1 e del 2 marzo 2024 è stata una due giorni di grande importanza internazionale non solo per Trevi, ma per l’Italia. La cittadina umbra ha infatti ospitato il convegno: “La Cooperazione Internazionale Strumento di Sviluppo”, organizzato dalla Fondazione “S.E.D. – Social Economic Development Enrico Mattei”, dal Comune di Trevi e sponsorizzato anche da AGCI. All’evento hanno partecipato esponenti autorevoli del Governo Meloni, Ambasciatori di varie nazioni, rappresentanti Istituzionali della Regione Umbria ed imprenditori del panorama internazionale. ““Quello di Trevi è un appuntamento di grande rilevanza per noi cooperatori – dichiara il presidente Agci Umbria, Gabriele Nardini – perché il concetto di cooperazione internazionale si rifà ai valori ed alle istanze che hanno avuto origine con l’inizio del movimento cooperativo sin dalla seconda metà dell’800, in cui parole come mutualità, sussidiarietà, condivisione, inclusività e solidarietà sono state il cardine di un nuovo ideale di sviluppo economico, sociale e della persona umana, che si è sin da subito posto come alternativa al modello speculativo e lucrativo imperante, che ha provocato i disastri che sono ormai da decenni sotto gli occhi di tutti. Rimettere al centro la persona e lo schema cooperativistico come denominatore comune dei futuri processi di collaborazione internazionale, permetterà di onorare al meglio la memoria di Enrico Mattei, che di questi valori si è fatto pioniere e portatore in un’epoca dilaniata da interessi feroci e predatori. Il fatto poi che tale evento abbia sede in Umbria, terra d’arte e di cultura, sottolinea che lo scambio internazionale deve essere riferito anche e soprattutto alla corrispondenza bilaterale di culture, valori e saperi differenti e complementari, al fine di un arricchimento che passa attraverso la reciproca conoscenza e attraverso l’avvicinamento, in un’ottica di cooperazione, tra culture solo apparentemente diverse. Tale evento costituisce un’occasione molto rilevante per ribadire la necessità di promuovere nuovi modelli di business, come il Business Aperto ed Inclusivo e nuove strategie di sviluppo che abbiano una connotazione sempre più Sociale. L’Impresa Sociale e il Business Aperto sono la chiave per un nuovo e positivo Sviluppo Sostenibile che può germogliare e crescere solo a partire da un rinnovato modello di relazioni internazionali che preveda la pari dignità degli Attori in esso coinvolti. A tale proposito è importante che in questa occasione sia stato presentato il Piano Di Sviluppo Locale che è stato creato in Umbria grazie all’applicazione del Progetto Europeo OPEN BUSINESS. Il Piano di Sviluppo Locale umbro è, in piccolo, un esempio virtuoso di come possono essere gestite e coordinate le relazioni tra i vari partner, avendo tutti lo scopo comune di uno sviluppo condiviso, inclusivo, sostenibile, equo e giusto.”. Per Eugenio Fusignani, presidente di AGCI Culturalia: “I benefici della transizione energetica e della rivoluzione green non sono solo ambientali, ma impattano in modo positivo anche sull’economia e sul benessere della comunità, prevedendo la crescita dell’occupazione, dello sviluppo sociale e sostenibile. La transizione energetica ha dei tempi lunghi. Avverrà in buona parte attraverso il passaggio a un sistema energetico basato sulle fonti rinnovabili, come fotovoltaico, eolico e idroelettrico, diminuendo così drasticamente i consumi di carbonio, gas e petrolio. Possiamo considerarla, dunque, un punto di arrivo di un lungo percorso nel quale non possiamo rinunciare ai combustibili fossili tradizionali e quindi dobbiamo prevederne l’estrazione, come lo stesso Enrico Mattei aveva già intuito negli anni ’50. La cooperazione gioca un ruolo importante non solo in ambito di produzione e lavoro, ma anche in quello culturale perché la transizione energetica implicherà inesorabilmente nuovi processi culturali tirando in ballo tutte le strutture cooperative di carattere culturale che possono fornire un supporto tanto alla scuola, all’università, quanto al mondo dell’impresa che sarà fondamentale per la ricerca e l’attuazione di una vera e propria innovazione sociale, economica e culturale”.   ********************** PRESS/WEB REVIEW – https://agciumbria.agci.it/comunicazione/agci-presente-al-convegno-su-%E2%80%9Cla-cooperazione-internazionale-strumento-di-sviluppo%E2%80%9D-l – https://agciumbria.agci.it/comunicazione/la-cooperazione-internazionale-come-strumento-di-sviluppo-nel-nome-di-mattei – https://www.perugiatoday.it/video/trevi-convegno-fondazione-enrico-mattei-cooperazione-internazionale-africa.html?fbclid=IwAR2vH16-PuAGYDj_7gN0E631-5NXcKXLOtbrRorRq8INGQYKNUTxYU6qWWU – https://www.rainews.it/tgr/umbria/video/2024/03/cianetti—trevi-matteimxf-307f20a1-2a37-4f7a-8624-da8eaf04e8e8.html?fbclid=IwAR1g4S4r8NfdbKUGBVGlHBb5risVj9lhznsSmuPYdxhnbWLec_b6UeHu4V0 – https://www.facebook.com/100013717547167/videos/1094292818472473/

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Interview with Sonsoles Jimenez, founder of the XANO Channel

Within the framework of the OBCD – Local Ecosystem Program, CCIB met Mrs. Sonsoles Jimenez, founder of the XANO CHANNEL, a non-profit association of teachers, inspectors of education and professionals, created in 2010 that aims to promote active citizenship, personal and professional growth, employment, non-formal education and the use of ICT among organizations and people. The activities and objectives of the organization are inspired by the principles of equal opportunities for disadvantaged people and between men and women. Our partner CCIB asked her some questions about the local Ecosystem and how it can support working in a collaborative way, creating synergy and exchanging expertise and methodologies with local and international organizations, in order to maximize the impact of the activities we carry out.   CCIB: Why did you join the ecosystem? What is the added value for your organisation to be involved? SJ: We decided to join the Spanish ecosystem to promote equal opportunities and inclusivity, aligning with its principles of creating synergy and exchanging expertise with local organizations to maximise the impact.   CCIB: What are the main takeaways from these meetings? SJ: Raising awareness of the relationship between social and economic benefits.   CCIB: How can the OBCD ecosystems contribute to making the social economy mainstream and support social enterprises in the project countries (and beyond) in their mission, according to you? SJ: The OBCD ecosystem can contribute to facilitating cross-country knowledge sharing, providing an interactive platform, and developing toolkits that empower social enterprises and promote the mainstream adoption of the social economy.   CCIB: How can the OBCD project support you? SJ: It can support the VET association by involving educational institutions in combating social issues through sharing best practices within the ecosystem. Students can learn and increase their skills from different fields of application.   CCIB: What do you look forward to? SJ: We are looking forward to a system that promotes a space for open discussion, sharing of ideas, and innovation to enable youngsters to improve their knowledge and equip them with strong competencies related to new social issues.  

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Interview with Panos Tournavitis, CEO of Cooperative Bank in Karditsa

Within the framework of the OBCD – Local Ecosystem Program, AN.KA was invited on 6 th December 2023 to meet Mr. Panagiotis Tournavitis, CEO, Cooperative Bank of Karditsa, in order to ask him some questions about the local Ecosystem and the relationship of this with the Cooperative bank. AN.KA and the Cooperative Bank of Karditsa are linked by traditional relations of close cooperation. The Cooperative Bank in its original form (as a credit cooperative) was hosted in the incubator of ANKA for two years, from 1994 to 1996. Today the Cooperative Bank is a shareholder in AN.KA and holds the 2nd largest percentage of shares, after the Municipality of Karditsa. The two bodies (ANKA and the Cooperative Bank) are the main members of the Local Cooperative Ecosystem of Karditsa.   SK: Why did you join the ecosystem? What is the added value for your organisation to be involved? PT: The Cooperative Bank of Karditsa decision to join the OBCD ecosystem was driven by our commitment to foster community development and sustainable economic practices. This collaboration aligns perfectly with our core values and strategic objectives. By being part of OBCD, we gain access to a diverse network of like-minded institutions, enabling us to share and learn best practices in community banking and social entrepreneurship. The added value for us lies in the opportunity to engage with innovative financial models and tools, which are crucial for supporting local businesses and social enterprises. This partnership also opens avenues for international collaborations, enhancing our ability to learn from and adapt global best practices to our local context. In summary, our involvement with OBCD is a strategic step towards strengthening our capabilities in fostering sustainable community development and financial inclusion.   SK: What are the main takeaways from these meetings? PT: The OBCD meetings are a hub of rich insights and learning. Key takeaways include the exposure to pioneering approaches in community-driven economic development, and the opportunity to engage with thought leaders in the field of social finance. These meetings serve as a platform for exchanging ideas on innovative financial products and services that can support local communities. Another significant aspect is the focus on sustainable development goals (SDGs) and how financial institutions can align their strategies to contribute towards these global objectives. In essence, the meetings provide us with valuable perspectives on how to effectively support economic growth while prioritizing social and environmental considerations.   SK: How can the OBCD ecosystems contribute to making the social economy mainstream and support social enterprises in the project countries (and beyond) in their mission, according to you? PT: The OBCD ecosystems have a pivotal role in mainstreaming the social economy and supporting social enterprises. By fostering an environment of collaboration and knowledge sharing, OBCD can help amplify the impact of social enterprises in both the project countries and beyond. This involves providing platforms for these enterprises to share their experiences, challenges, and best practices. Additionally, OBCD can advocate for policy changes that support the social economy, helping to create a more favorable environment for these enterprises to thrive. By highlighting the success stories and the tangible impact of social enterprises, OBCD can also play a key role in changing public perception and increasing awareness about the value and potential of the social economy.   SK: How can the OBCD project support you? PT: The OBCD project can support the Cooperative Bank of Karditsa in several ways. Firstly, by providing access to innovative financial tools and products specifically designed for social enterprises and community projects, which can enhance our product offerings and service delivery. Secondly, facilitating networking opportunities with other financial institutions and stakeholders in the social economy sector can lead to valuable partnerships and collaborations. Additionally, the OBCD project can offer training and capacity-building programs to our staff, ensuring that we stay abreast of the latest trends and best practices in community banking and social finance. This support is crucial for us to continuously improve and adapt our services to meet the evolving needs of our community.   SK: What do you look forward to? PT: Looking forward, there are several initiatives and resources from OBCD that we are particularly excited about. The development of a new toolkit tailored for banks involved in social financing would be incredibly beneficial, as it would provide practical resources and guidelines to enhance our operations. An interactive platform for knowledge sharing and collaboration would also be valuable, enabling us to engage more effectively with other banks and stakeholders. Additionally, we anticipate more cross-country knowledge sharing initiatives, which would allow us to learn from the experiences of similar institutions in different geographical contexts. Finally, we are looking forward to participating in targeted training and workshops, which would help in building our capacity and equipping our team with the skills and knowledge needed to better serve our community. These resources and initiatives would be instrumental in helping us achieve our mission and contribute more effectively to the social economy.  

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Interview with Luca Zarfati, President of Roma Open Lab APS

Gabriele Nardini, President of the OBCD partner AGCI Umbria, interviewed Luca Zarfati, President of Roma Open Lab APS and head of the Social Sector at EPLI – Ente Pro Loco Italiane. Have a look at the interview below! Gabriele: Why are you involved in the social economy and the third sector? Luca: The choice for me was almost compulsory, since, due to my disability, I necessarily entered the circuit of care and assistance for the disabled, which in Italy is managed not only at the public level but mainly by Social Cooperatives. Within the world of Social Cooperatives, I had the great fortune to meet Eugenio De Crescenzo, Head of the Social Economy of AGCI (General Association of Italian Cooperatives), who encouraged me to work in the Social sector and helped me find my way in this complex and articulated world. Thanks to him and the AGCI, the Social Promotion Association ROMA OPEN LAB was born, of which I am President and I work full-time in Social Economy, also within EPLI – Ente Pro Loco Italiane. Gabriele: Why did you join the Italian ecosystem? What is the added value for your organization? Luca: As ROMA OPEN LAB APS and EPLI we have been collaborating for some time with AGCI Umbria and have signed two important memorandums of understanding, especially with regard to professional training. When we were asked to participate in the Italian Ecosystem of the OBCD project, we were enthusiastic because we are convinced that one of the distinguishing features of those who work in the Social Economy is networking and creating a web of relations between actors who, although different, have a common denominator in the SE. The added value of Ecosistema Italia for our organization is the possibility of being able to confront ourselves with subjects that may be very different from us, but who are animated by the same passion for the wellbeing of people, for the fight against inequality, and for the promotion of a sustainable, inclusive and ethically just economy. Gabriele: What are the main results of these meetings? Luca: The most striking result is that we have received, each time, so many interesting and often unexpected inputs, which have helped broaden our vision and increase our open-mindedness. Gabriele: How do you think OBCD ecosystems can help make the social economy mainstream and support social enterprises in project countries (and beyond) in their mission. Luca: OBCD ecosystems involve periodic meetings between the various components and this favors the establishment of relationships and exchanges that gradually become stronger, more articulate and richer in positive spill-over effects on all components of the ecosystem. Ecosystems can slowly grow and gradually replace the pre-existing socio-economic fabric, which is often competitive, closed and not very inclusive, gradually generating a new social and economic reality that is more sustainable and attentive to the social needs and fulfillment requirements of the people who live and operate within these ecosystems. Indeed, I am convinced that if we compare Local Development to a fabric, Social Entrepreneurship would not be its thread, but its glue. It is a glue that builds stronger, resilient, united communities. It is a glue that turns every challenge into an opportunity. This is how the ENTERPRISE NETWORK is built. Gabriele: How can the OBCD project support you? Luca: Certainly through the training of entrepreneurs who have the skills to manage businesses in a more sustainable way and attentive to the welfare needs of all those connected to the businesses themselves (workers, suppliers, customers, institutions, civil society). Another way in which the OBCD project can support us is by facilitating exchanges and relations between our organisation and other stakeholders involved in the ecosystem. In this way, we can have more opportunities to grow as an organisation and to grow and develop, together with the other partners, the entire ecosystem. Gabriele: What are you looking forward to? Luca: We are looking forward to an interactive platform that facilitates the exchange of information, best practices, experiments, or anything else that can give us the stimulus to increasingly improve our work, our organisation and the services we provide.    

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Charter of Principles of the General States of Social Affairs in Italy

On 27 October 2023, at the Città Dell’Altra Economia, ENTE PRO LOCO ITALIANE, the Association for Social Promotion member of the Italian Ecosystem convened the STATI GENERALI DEL SOCIALE (the General States of Social Affairs) with the aim of building a resilient and collaborative context, leading to a permanent cooperation of the Organisations involved in theSocial Sector in Italy. The General States highlighted that: for a Sustainable Development of Communities, it is indispensable to sum up different competences in the field of research, cultural and social sustainability assessment, dissemination and knowledge of social issues In numerous communities, marginalisation and discriminatory actions persist, giving rise to unjustifiable inequalities on a daily basis, affecting both the capacity and access to opportunities, all in consideration of human dignity Recalling the Universal Declaration of Human Rights, 1948; the International Convention on the Rights of the Child, 1989; the Conventions of the International Labour Organization, 1973, 1999; the UN 2030 Agenda for Sustainable Development, 2015; and the Istanbul Convention against Violence against Women, 2011, Ente Pro Loco Italiane intends to initiate a network process that fosters the sharing of common objectives and the exchange of experiences among Third Sector Bodies through the Charter of Principles of the General States of Social Affairs. The signatory organisations of this Charter will commit themselves to support: – GENERATIONAL RESPONSIBILITY: Ensuring the protection of the environment, cultural heritage, and human rights. – SOCIAL EQUITY: Promoting equal opportunities between men and women. – CIVIL COOPERATION: Engaging citizens in community development. – DIVERSITY AND WELCOME: Fostering spiritual and material enrichment as engines for social development. – FIGHT AGAINST VIOLENCE: Implementing concrete actions against all forms of violence. – EQUALITY BETWEEN PEOPLES: Advocating for non-discrimination based on race and ethnicity. The signatories of this Charter also concurrently establish the “Permanent States of the Social Sector,” which will convene annually to define new policy lines and share the outlined paths. The organisation responsible for coordinating the annual initiatives will be Ente Pro Loco Italiane APS.

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Interview with Concha Maza of La Cultora

We have interviewed Concha Maza of La Cultora member of the Spanish Ecosystem. Read through the highlights of the interview below.   1. Why did you join the Spanish ecosystem? What is the added value for your organisation to be involved? Our interest in joining OBCD and the Spanish ecosystem is related to the incorporation of social sustainability into different ecosystems in order to create synergies and connections. This kind of project represents an opportunity for a transversal collaboration. 2. What are the main takeaways from these meetings?  The main takeaways that came out from the meetings are the need for a sustainable environment for knowledge, competencies, skills and the cooperation between enterprises. 3. How can the OBCD ecosystems contribute to making the social economy mainstream and support social enterprises in the project countries (and beyond) in their mission, according to you? The ecosystem can contribute to support social enterprises through an exchange of best practices, and to create an environment in which social enterprises to fulfill their mission of addressing social and environmental challenges while generating economic value. 4. How can the OBCD project support you? One of the OBCD missions highlighted during the meetings is to preserve local culture and heritage through the promotion of the local development plan and the contribution to local communities growth. For us, it is very important to give visibility to the positive impacts that creative and cultural tools have on other fields. 5. What do you look forward to?  In Cultora, we are looking forward to the possibility of recognizing intermediate figures between the company and foundation models. Also, to increase inclusivity of vulnerable groups,such as women victims of gender based violence, or people with discapacities.

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The Finnish Ecosystem – Interview with Ville Pellinen, CEO at Lapinlahden Lähde

The OBCD project develops an ecosystem of social enterprises and Lapinlahden Lähde Ltd. is one of the members of Finnish network. Ville Pellinen, CEO of the social enterprise, welcomed Helena Miettinen from Helsinki Business College Ltd. in Lapinlahti’s stunning and unique setting near the centre of Helsinki. Children have taken over the nearby park and are screaming with the joy of running around outside while the sun gilds the leaves of the old trees in the park with its autumn rays. The building, over 180 years old, welcomes the passerby like an open embrace. Everyone is welcome here. Ville Pellinen and Lapinlahden Lähde Ltd. joined the newly established OBCD project’s Social Enterprise Ecosystem because they want to learn, network and make a difference. They also want to get the latest information on social enterprises and their development.   You can read the full interview at https://en.bc.fi/blog/news/at-the-lapinlahden-lahde/

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Da EntreComp a SEntreComp – Identificare le competenze impreditoriali per le imprese sociali

All’interno di EntreComp, il Quadro europeo delle competenze imprenditoriali, prodotto dal Centro Comune di Ricerca, il servizio della Commissione europea per la scienza e la conoscenza, si evidenzia come lo sviluppo della capacità imprenditoriale dei cittadini e delle organizzazioni europee sia da molti anni uno degli obiettivi politici chiave per l’UE e gli Stati membri. A livello globale, EntreComp è nato nel 2016 con l’obiettivo di migliorare la capacità imprenditoriale dei cittadini e delle organizzazioni europee. Il modello è molto conosciuto e consiste in 3 aree di competenza, 15 competenze, lungo un modello di progressione a 8 livelli e proporne una lista completo di 442 risultati di apprendimento. È stato elaborato da un gruppo di ricerca di alto livello che ha sviluppato una metodologia strutturata in 12 fasi. L’impegno della Commissione europea è trasversale e cerca di integrare tutti i contesti in cui la competenza imprenditoriale è importante, dall’ambito commerciale a quello non profit. Questa versatilità, che è il principale punto di forza di EntreComp, ha come possibile conseguenza negativa l’impossibilità di rispondere alle peculiarità di ogni settore, con competenze chiave in alcuni settori che sono escluse dal quadro di EntreComp. Per questo motivo, il team del progetto di Open Business for Community Development (OBCD) ha condotto una ricerca che analizza le competenze necessarie specificamente nelle imprese sociali e nei processi di open business, in linea con gli obiettivi principali del progetto. Le imprese sociali lavorano in un ambiente particolare. Ad esempio, rispetto alle imprese tradizionali a scopo di lucro, le imprese sociali fanno più spesso affidamento su diverse fonti di finanziamento. Le imprese sociali variano anche nel loro modello di business: ci sono associazioni no-profit, fondazioni, cooperative e società. A volte i consorzi di imprese sociali mescolano questi diversi tipi di modelli di business, rendendo più impegnativa per i manager delle imprese sociali la comprensione dei diversi tipi di tassazione, delle legalità e delle strategie commerciali. Le imprese sociali sono inoltre guidate da missioni sociali e/o ambientali. Il pensiero strategico nelle imprese sociali richiede la comprensione di complesse questioni sociali e ambientali e di come queste sono gestite nelle politiche pubbliche. È anche importante capire come un’impresa sociale possa partecipare efficacemente alla dimensione politica. L’etica delle imprese sociali richiede partecipazione e apertura a tutti i livelli, a differenza della maggior parte delle imprese tradizionali a scopo di lucro. Le imprese sociali dovrebbero avere un proprio SEntreComp? Quali competenze e abilità dovrebbero includere? Fateci sapere cosa ne pensi! Condividete le vostre idee con noi su info@obcdproject.eu o su LinkedIn.

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